MOSTRA ANTONELLO DA MESSINA, MILANO PALAZZO REALE

Dal 21 FEBBRAIO 2019 AL 2 GIUGNO 2019

MOSTRA ANTONELLO DA MESSINA PALAZZO REALE ORARI: lun 14.30-19.30 ; mar mer ven dom 9.30-19.30; giov e sab: 9.30- 22.30

Per la prima volta a Milano arriva una mostra monografica dedicata ad Antonello da Messina, indiscusso maestro della pittura rinascimentale italiana. Ben venti delle trentacinque opere autografe al mondo dell'artista sono esposte in questa mostra. Di Antonello Da Messina oggi sono pervenute a noi solo poche opere: piccole e preziose tavole. Molto è andato perduto a causa dei tragici eventi naturali come terremoti, maremoti e alluvioni.
Nella storia di Palazzo Reale solamente nel 2015 era stata esposta una sua opera all'interno della mostra dedicata a Leonardo Da Vinci.
La stessa Milano già nel 1476 aveva richiesto la presenza di Antonello in città come pittore della corte sforzesca. All'epoca Antonello era però già impegnato nella Pala di San Cassiano e quindi la cosa non andò a buon fine.
Antonello Da Messina è un artista la cui sicilianità fa parte della sua vita, delle sue opere. Prova tangibile della sua messinesità sono i suoi paesaggi marini che fanno da sfondo ai dipinti, le sue Madonne, i volti e atteggiamenti dei suoi uomini e donne.
Volti, sguardi, sorrisi dall'intenso realismo psicologico il quale si distacca dalla tradizione del ritratto italiano quattrocentesco idealizzato o di profilo. Ogni volto è un individuo a sé stante, un personaggio non seriale ma con la propria storia ed il proprio carattere. Sembrano quasi si rivolgano a noi spontaneamente e pronti a parlarci in dialetto. I suoi ritratti i risultano ancora oggi così sorprendentemente moderni e contemporanei.
Nell'arte di Antonello da Messina sentiamo moltissimo l'influenza dell'arte veneta, fiamminga, ma anche di Piero della Francesca.
Antonello muore a soli 49 anni nel 1479, dei suoi tre figli Jacobello D'Antonello sarà l'unico pittore.
Un anno dopo la morte il figlio di Antonello Da Messina, Jacobello, nella Madonna dall'Accademia Carrara a Bergamo si firma: "filius no umani pictoris me fecit". Antonello, pittore non umano quindi, ma divino.

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